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1) Dizion. 4° Ed. .
CONTO
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pag.790


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CONTO.
Definiz: Sust. Calculo, Ragione. Lat. calculus, ratio. Gr. λόγος.
Esempio: Tes. Br. 2. 48. Di questi medesimi undici dì nasce un conto, che è appellato la patta, per trovar la ragion della luna.
Esempio: Sen. Pist. Quando l'uomo ha raunate le parti, sì le somma per conto.
Esempio: Sen. ben. Varch. 6. 4. Tu, che eri come creditore venuto, saldato il conto te ne parti debitore.
Definiz: §. I. Conto aperto, od acceso, dicesi il Conto non saldato.
v. ACCESO.
Definiz: §. II. Aver il conto acceso, figuratam. vale Seguitar a far checchessia lungamente, e continovamente; ma si suol prendere in mala parte.
Definiz: §. III. Conto spento, dicesi Quello, che è saldato, e pareggiato.
Definiz: §. IV. Conto corrente, dicesi Quello, a cui giornalmente si aggiungono partite; e dicesi propriamente il conto de' danari.
Definiz: §. V. Conto fermo, dicesi Quello, a cui non si possono contrapporre partite sino al tempo, o alla condizione prefissa.
Definiz: §. VI. Conto morto, dicesi Quello, che non fa debitore, o creditore effettivo, ma si tiene solo per comodo di scrittura.
Definiz: §. VII. Conto a parte, vale Conto separato.
Esempio: Borgh. Mon. 228. Poter mescolare in un medesimo sacchetto di più sorte insieme, senza avere a fare un conto a parte.
Esempio: E Vesc. Fior. 497. Vennon col tempo ad acquistar proprj beni, e far del suo peculio un conto a parte.
Definiz: §. VIII. Tener conto, o il conto, vale Scrivere, e Fare i conti. Lat. rationes putare, subducere rationes. Gr. λογίζεσθαι.
Definiz: §. IX. Tener un conto, o il conto per bilancio.
v. BILANCIO.
Definiz: §. X. Tener conto, vale altresì Prender memoria, o ricordo.
Esempio: Red. lett. 2. 99. Tenga V. Sig. conto di quello, che spende.
Definiz: §. XI. Tener conto di checchè sia, vale Risparmiarlo.
Definiz: §. XII. Vale eziandio Averne cura. Lat. curam habere. Gr. προσμελεῖσθαι περὶ τινος.
Esempio: Cron. Morell. Il provvedimento della spesa, e di tutte cose opportune fu commesso al detto Gualberto avendone esso a tener conto.
Esempio: Segn. stor. 9. 246. Non gli restarono altri nimici ec. che i suoi figliuoli, da tenerne conto.
Definiz: §. XIII. E Tener conto, vale ancora Osservare, Reflettere, Abbadare.
Esempio: Segn. stor. 6. 161. Era ancora incolpato di non tener molto conto in che modo guadagnassono la roba gli agenti suoi.
Definiz: §. XIV. Far conto, vale Riscontrar le ragioni, e le partite.
Esempio: Varch. Ercol. 50. Si dice d'uno, il quale sia buono abbachista, cioè sappia far ben di conto, perchè gli abbachisti, quando fanno bene, e prestamente le ragioni, si dicono far bene i conti.
Esempio: Borgh. Mon. 228. Ognuno non sa fare questi conti appunto, o così presto.
Definiz: §. XV. Far conto, o i conti con alcuno, vale Riscontrare il conto ad effetto di aggiustarsi con esso nel dare, e nell'avere.
Esempio: Malm. 2. 33. Fece conto, e pagò ben volentieri.
Esempio: Red. lett. 2. 137. Faremo i nostri conti, e gli aggiusteremo tutti tutti.
Definiz: §. XVI. In proverb. Chi fa il conto senza l'oste, l'ha a far due volte, o simili; e vale, che I disegni, che si fanno così da se, per lo più non riescono.
Esempio: Bern. Orl. 1. 7. 63. Color, che fanno il conto senza l'oste, Rispose Astolfo, tornano a rifare.
Definiz: §. XVII. Far conto, vale Determinare, Stabilire, Risolversi. Lat. statuere, decernere.
Definiz: §. XVIII. Far conto, o il conto, vale Immaginarsi, Supporsi. Lat. fingere.
Esempio: Malm. 6. 86. Facciam conto, che in campo alla pastura Un toro sia costui, o un cavallo.
Esempio: E Malm. st. 103. Perchè s'ei vuol turbar la nostra pratica, Fa male i conti.
Definiz: §. XIX. Far conto, che passi l'imperadore, modo proverb. e vale Non curare checchè sia, Non badare a quello, di che si tratta, e Non volervi far riflessione.
Definiz: §. XX. Tener, e Far conto di checchessia; vale Farne stima, Averlo in pregio. Lat. aestimare. Gr. τιμᾷν.
Esempio: Bemb. lett. De' quali due, dico di voi, e di messer Pietro, io fo quel conto, che di due fratelli si dee fare.
Esempio: E Bemb. lett. altrove: Acciocchè voi non acquistiate disonorato nome di far poco conto degli amici.
Esempio: Ar. Fur. 32. 8. E del gran conto, ch'egli ne facesse, Volle, che Brunel prova le mostrasse.
Esempio: Circ. Gell. Dove tu essendo filosofo ec. non terrai conto alcuno de' piaceri del corpo.
Esempio: Stor. Eur. 1. 22. Il Re vedde il tutto, e non mostrò di tenerne conto.
Definiz: §. XXI. Onde Uomo di conto, vale Uomo di stima, e di reputazione.
Esempio: Dav. Scism. 48. Davagli in commende (i conventi) a uomini di conto.
Esempio: Malm. 3. 9. Uomin di conto, e grossi bottegaj.
Definiz: §. XXII. Aver in buon conto, vale Avere in buon concetto, Stimare assai. Lat. magni facere. Gr. τιμᾷν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 10. 2. Arà uno in buon conto una persona, Ciò, ch'ella fa, gli par, che perle sia.
Definiz: §. XXIII. Domandar conto, vale Chiamare a render ragione, Far render conto.
Esempio: G. V. 6. 92. 4. I baroni di Proenza appuosono al buon Romeo, ch'egli aveva male guardato il tesoro del conte, e fecergli domandar conto.
Definiz: §. XXIV. Render conto, vale Far vedere la sua amministrazione. Lat. rationem reddere. Gr. λόγον δοῦναι.
Esempio: Ar. Len. 2. 1. E fa, che li fasci ti mostrino, Ch'hanno cavato, e che conto ti rendeno De' legni verdi.
Esempio: E Fur. 1. 55. Ella gli rende conto pienamente Dal giorno, che mandato fu da lei A dimandar soccorso in oriente.
Esempio: Bemb. lett. Egli a bocca le renda conto dell'amministrazion sua.
Definiz: §. XXV. Render conto, Giustificarsi, Dar soddisfazione.
Esempio: Ar. Fur. 46. 58. Ecco lui pronto A rendervi di se, disse, buon conto.
Definiz: §. XXVI. Render buon conto, figuratam. vale Resistere.
Esempio: Stor. Eur. 1. 3. Cominciò a tentare ec. le forze, e l'animo del suo nimico, ma trovando chi gli rendeva sempre buon conto, anzi restava sempre al di sopra, ec.
Esempio: Bern. Orl. 1. 24. 6. A solo a solo avevan combattuto Con tutti dui, e buon conto renduto.
Definiz: §. XXVII. Dar conto d'alcuna cosa, vale Darne avviso, notizia; e dicesi anche per Render ragione dell'operato. Lat. docere, informare, rationem reddere.
Esempio: Bemb. lett. Viene alla corte per dar di se conto in servizio di N. S.
Esempio: Ar. Fur. 20. 5. L'altro comincia, poichè tocca a lui, Con più proemio a darle di se conto.
Definiz: §. XXVIII. Dare danari a conto, o a buon conto, o Ricevere danari a conto, o a buon conto; vale Dare ec. danari per farseli far buoni, o per aggiustarsene nel saldo del conto.
Esempio: Bemb. stor. 4. 50. I padri ordinarono, che senza dimora gli fossero date cento libbre d'oro a conto del suo soldo.
Definiz: §. XXIX. A buon conto, figuratam. non alludendo a danari, vale Frattanto, Intanto.
Esempio: Salv. Spin. 3. 3. Egli avrà pure auto a buon conto ec. una nottolata d'un'altra fatta.
Esempio: Bern. Orl. 2. 10. 11. Menò il gigante a buon conto prigioni Color di là dal ponte, e' torrioni.
Definiz: §. XXX. Mettere in conto, o a conto, o Porre in conto, o a conto, vale Annoverar tra l'altre cose, o tra gli altri conti. Lat. inter alia recensere. Gr. προσαριθμεῖν.
Esempio: Filoc. 3. 130. Alcune sogliono donar gioie, le quali non sarieno degne di mettere in conto.
Esempio: Nov. ant. pr. 2. In vita loro hanno appena tratto un bel parlare, od altra cosa da mettere in conto fra' buoni.
Esempio: E N. ant. nov. 61. 2. Quattro approvatori erano stabiliti, che quelle, che aveano valore, faceano mettere in conto.
Esempio: Sen. ben. Varch. 3. 18. Egli non può mettere in conto al padron suo nessuna di quelle cose, che egli gli fa.
Esempio: Bemb. lett. 2. Mi è debitore di cinque paghe, ponendo a conto questa di san Giovanni prossimamente passata.
Definiz: §. XXXI. Levare il conto, vale Raccorre il conto. Lat. rationes subducere, summam facere. Gr. λογίζεσθαι.
Esempio: Ar. Len. 4. 7. Fin all'ultimo Mattone è misurato, e fino all'ultimo Legno, che ci è, l'ho scritto, e meco portolo, Poi ne leverò 'l conto, e farò intendere Ad ambi a quanto prezzo possi ascendere.
Esempio: Bemb. stor. 6. 78. Se 'l conto se ne leverà, diece cotanti, o più ancora essere si troverà.
Definiz: §. XXXII. E Levare un conto, vale Levare, o Copiare le partite d'un conto, che alcuno ha acceso in un libro.
Definiz: §. XXXIII. Tirare innanzi il conto, o Portare innanzi il conto, vale Portare un conto avanti da una carta all'altra, o da un libro a un altro.
Definiz: §. XXXIV. E per metaf. vale Seguitare a far checchè sia.
Esempio: Malm. 4. 60. Ed io scansato il fuoco, e ogni altro affronto, Lieta mi parto, e tiro innanzi il conto.
Esempio: E Malm. 6. 16. Che tu vedrai tirando innanzi il conto ec. Che delle serpi non farai più conto.
Definiz: §. XXXV. Essere a conto d'alcuno, per metaf. vale Essere apparecchiato ad ogni sua richiesta, o piacimento.
Esempio: Bemb. lett. 2. Prego mi comandiate, e mi spendiate confidentemente per quel tanto, che io vaglio, che certo tutto sono a conto vostro.
Definiz: §. XXXVI. Dicesi in proverb. Conti chiari, amici cari; e vale, che L'amicizia non dee pregiudicare all'interesse.
Definiz: §. XXXVII. Conto, dicesi anche per Capitale, o Assegnamento.
Definiz: §. XXXVIII. Onde Far conto, o Mettere a conto, vale Far capitale, Fare assegnamento.
Esempio: Bocc. nov. 25. 7. Niuna cosa avete qual che ella si sia o cara, o vile, che tanto vostra possiate tenere, e così in ogni atto farne conto, come di me.
Esempio: Sen. ben. Varch. 1. 2. Chi dice d'aver perduto alcun benefizio, mostra, che egli l'aveva messo a conto, e fatto pensiero di riaverlo.
Esempio: E Sen. ben. Varch. 5. 17. Quanti troverrai tu, che temano, che la lor moglie, ancora che ottima, si muoia, e non facciano il conto loro?
Definiz: §. XXXIX. Conto si usa anche per Modo, Maniera.
Esempio: Red. lett. 2. 60. Non guardate a spesa in verun conto.
Definiz: §. XL. A conto, e Per conto, posti avverbialm. vagliono Per cagione. Lat. caussâ.
Esempio: Bemb. lett. 2. Così e per conto di lei, e per vostro ne sentiva io doppio, e gravissimo dolore.
Esempio: Red. lett. 1. 298. Ma il signor Gori a conto di Siena, e per avervi il parentado della moglie, è uomo da giudicar forse a favore di Farnese.
Definiz: §. XLI. Conto, per Raccontamento, Narrazione, Istoria. Lat. narratio. Gr. διήγησις.
Esempio: Nov. ant. 99. 9. Palamides ne la menò, come altrove dice lo conto.
Esempio: Tes. Br. 1. 5. Infino a quì ha avvisato il conto assai brevemente, e apertamente, come filosofia è madre, e fontana di tutte scienzie.
Esempio: E Tes. Br. 1. 20. Chi questa storia vorrà sapere più apertamente, sì se ne vada al grande conto del vecchio testamento.
Esempio: Tav. Rit. Dice lo conto, che avendo l'altro dì giorno bello, e chiaro ec.
Esempio: G. V. 11. 96. 6. Lasceremo di questa materia, e torneremo al nostro conto.